Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha parlato del futuro del calcio italiano ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli. “La Federazione, in piena legittimità, sentita la Lega di Serie A che deve avere una maggioranza per dare una decisione, ritiene che i campionati si debbano completare. Non mi sono mai permesso di dire che questo sia giusto o sbagliato, spetta a loro. Al momento solo il calcio, è stato sottolineato nella sua specificità, ritiene che la stagione si debba completare, come e quando spetta a loro”.
“Il discorso va specificato: nell’immaginario è il calcio di Serie A o il calcio in generale? Se si parla del calcio in generale, quindi Serie B, Lega Pro e a scendere, un numero spaventoso di gare. Tutti i campionati sono stati fermati. Già c’è un distinguo significativo di partenza, è un tema che la federazione dovrà affrontare. Magari può dire che va avanti solo chi può prendere provvedimenti ed altri prederanno valutazioni. Nel Dpcm si dice che dal 4 maggio si potrà ricominciare, ed io sono contento che le squadre di calcio siano messe in condizione di riallenare”.
“Poi c’è un problema, una cosa è allenasi ed un altro è fare una partita. Dal luogo dove stanno devono andare in Italia o fuori dall’Italia per fare una competizione, con quello che questo implica. Questo è l’elemento che giornalisticamente ha senso studiare, sull’allenamento non ci sono dubbi, poi bisogna capire come si trasforma l’allenamento nell’organizzazione della partita”.
“De Laurentiis? Ho sentito Aurelio sabato, siamo stati a lungo a telefono, abbiamo parlato di tante cose della vita ma non abbiamo parlato di calcio. Una chiacchierata a 360°. Ieri mi ha chiamato il mio papà che aveva ricevuto una telefonata da Aurelio, questo per fare capire quanto ci sia affetto e nuclei familiari che si intersecano”.