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Napoli, parla l’ex preparatore dei portieri: “La quasi totalità degli opinionisti è per Alex Meret”

Meret al Napoli
Meret al Napoli

Luciano Tarallo, ex preparatore dei portieri del Napoli, ha parlato nel corso della trasmissione “I Tirapietre” ai microfoni di Radio Amore Campania. “Ripresa del campionato: forzare o restare calmi? E’ il momento di stare calmi sia a livello mentale che di preparazione. Bisogna lavorare tranquilli. I calciatori non saranno al 100% sotto l’aspetto psicologico. Vengono a mancare le cose più importanti come un abbraccio che ha anche una funzione psicologica e dunque è in grado di abbassare gli ormoni dello stress: ecco perché quando siamo in difficoltà cerchiamo la mano degli altri, un aiuto. Antonio Conte? E’ bravo a scaricare la palla agli altri, la patata bollente in mano all’avversario. Non  credo alle sue dichiarazioni di schierare la Primavera contro il Napoli. Meret e Ospina? La quasi totalità degli opinionisti è per Meret perché è molto più forte e in tutti gli aspetti specifici del ruolo”.

“Non so perché Gattuso insista su Ospina: è l’unica cosa su cui non mi trova d’accordo. Io l’ho difeso quando veniva da cinque sconfitte consecutive e venivo deriso un po’ da tutti. Io ci mettevo la faccia perché credo nell’uomo e nel tecnico che ha grandi spalle. Meret e il gioco con i piedi ? La cultura dovrebbe fare sia dal settore giovanile, con l’apprendimento esplicito con la ripetitività del gesto. Lo istituirei come protocollo nel settore giovanile. Con l’evoluzione ci sono tante esercitazioni, l’attivazione la facevamo con una tecnica podalica. Lavorerei 15-20 minuti tutti i giorni. Reina? Giocherebbe lui se fosse ancora in rosa, viene da una scuola diversa. Con Nista abbiamo sempre iniziato a giocare con i piedi con tutti i portieri che sono passati a giocare a Castel Volturno. Oggi il portiere è un giocatore fisso, ma è un giocatore come gli altri”.

“Anche voi della stampa quando parlate di modulo dovreste cominciare a parlare di 1-4-4-2, voi lo dimenticate sempre: è un piccolo suggerimento. Il momento più felice con il Napoli? La firma del contratto il 24 ottobre del 2005. Nel 2004 non volli entrare nel Napoli. Il direttore Marino mi chiamò e c’era un po’ di titubanza perché mi disse che c’era un po’ di caos. Entrai l’anno dopo e il caos c’era ancora perché il settore giovanile è poco curato. Le donne in porta?  C’è sulla statura antropometrica, in altezza e l’intensità di lavoro che si fa per un portiere di calcio femminile. Il talento deve essere quello che ha la capacità di apprendimento e lo mette a disposizione della squadra e dell’allenatore”.

Scritto da Emanuele

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