Antonio Corbo, editorialista de La Repubblica, ha parlato anche del Napoli nelle ultime ore. “La settimana più difficile di Aurelio De Laurentiis comincia oggi a Roma con l’insolito ruolo di spettatore. Assiste allo scontro che non ha potuto evitare. La sua Lega di serie A rischia di sfasciarsi in Consiglio federale. Il presidente Dal Pino ed i consiglieri Lotito e Marotta arrivano con il mandato di sedici club: chiedere il blocco delle retrocessioni. (…) Come in un giro di carte, sabato il Napoli le ha lasciate passare senza prenderne una: si è astenuto con Lazio e Roma, unico voto contrario il Milan, gli altri 16 club hanno preferito convergere sull’idea della Juventus. Questa: non assegnare uno scudetto finto e bloccare le retrocessioni. Una proposta che gela la Lazio e placa le ansie di almeno 10 società, da quota 32 punti a 16, quindi dal Sassuolo fino al Brescia ultimo”.
“De Laurentiis preferisce osservare, ma per la Lega A è prevedibile una larga sconfitta. (…) Tanto per rimarcare le contraddizioni dei presidenti di serie A, il 20 maggio nell’ultimo Consiglio i tre della Lega A sostennero la posizione contraria. Irritato o divertito dal caos di oggi, De Laurentiis si prepara ad entrare nel Consiglio di Lega per il dimissionario Stefano Camboccia dell’Udinese. Non è mai troppo presto per una poltrona al presidente con bilancio attivo, tra colleghi che insieme sfiorano i due miliardi di debiti. Con lungimiranza De Laurentiis telefona già a Vigorito del Benevento, prossimo al rientro in A con 20 punti sulla seconda, contrario al blocco delle retrocessioni in A e sostenuto dai 6 voti della Lega Dilettanti, presidente il senatore avellinese Cosimo Sibilia. Un settore di solida coerenza con le sue 12mila società. Ma anche l’asse di ferro tra due amici irpini”.