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La coerenza di Cesare Prandelli: “Per ora ho un sentimento di repulsione, non è il momento del calcio”

Cesare Prandelli ha rilasciato alcune dichiarazioni a La Gazzetta dello Sport, confermando la sua netta posizione avversa alle vicende calcistiche in questa situazione di emergenza nazionale. “Per ora ho un sentimento di repulsione. Io associo il calcio al divertimento, alla gioia. Questo non è il momento del calcio. È momento degli ulivi… Però mi aspetto che questa tragedia faccia crescere anche il calcio come il Paese. Bisogna lasciare decantare il lutto e il dolore. Ci vuole rispetto per chi ha sofferto. Non si può passare dal cimitero allo stadio in un giorno; da un convoglio di 150 bare alla ola. Se il calcio perde 3 o 4 mesi non cambia nulla. Non devono essere pronti a giocare solo i calciatori, deve essere pronta anche la gente a gioire”.

L’ex ct si è pronunciato brevemente solo su ciò che non gli è piaciuto negli ultimi tempi. “Non mi piacciono le mode. Se le statistiche dicono che su dieci azioni impostate dal portiere ne arriva una sola a centrocampo, perché costruire sempre da dietro? Al contrario, ritengo straordinario il lavoro di Inzaghi che ha costruito la Lazio sfruttando alla perfezione i 4-5 uomini di grande qualità e ora può vincere. Non s’inventa nulla. Il calcio è mettere i giocatori nelle condizioni migliori per esprimersi. L’allenatore deve adeguare le idee alla squadra, non il contrario”.

Scritto da Emanuele

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