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Enrico Fedele sottolinea: “Lo Stato non può intervenire sul taglio degli stipendi, il Napoli prenda esempio dalla Juventus”

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Enrico Fedele, ex dirigente sportivo e procuratore dei fratelli Cannavaro, ha parlato dell’attualità calcistica sulle colonne de Il Roma. “Lo Stato non può intervenire sul taglio degli stipendi dei calciatori. Mi spiace leggere certe cose ma non ci possono essere decreti ministeriali che tolgono i soldi a soggetti privati. In questo caso i calciatori. Qualcuno è convinto che lo Stato possa intervenire con un decreto imponendo ai calciatori una riduzione dei compensi. Non esiste. Lo Stato non ha diritto sui soggetti privati ma su quelli pubblici. Mi costa dirlo ma il Napoli deve prendere esempio dalla scelta della Juventus. Non è stato un caso che Chiellini da capitano abbia detto ai suoi compagni di trovare un accordo con la società per un’eventuale riduzione degli stipendi. Prima di tutto c’è da capire se i calciatori in questo momento sono in ferie o meno. Se lo sono allora queste quattro settimane di marzo vengono pagate”.

“La situazione sarebbe gravissima poiché le società dovrebbero rimborsare i mesi non giocati alle tv e agli sponsor. Verrebbe a mancare una cifra importante. Ecco che si chiederebbe ai calciatori il taglio degli stipendi non essendoci prestazioni. Ma sarà a discrezione del club e naturalmente dai diretti interessati. Si andrebbe davanti ad un Collegio Arbitrale che stabilirà il tutto. Se si giocherà allora marzo verrà congelato e poi pagato eventualmente tra tre mesi. Aprile i calciatori lo potrebbero anche abbonare visto che non ci si allena e non si gioca. Ma poi i soldi arriverebbero lo stesso poiché si andrebbe in campo fino a luglio. Naturalmente se un calciatore vorrà fare una donazione è un problema del singolo. Fa parte di una contrattazione. Può anche dire mi pagate a settembre per andare incontro al presidente”, ha aggiunto.

Scritto da Emanuele

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