Gianfranco Zola, ex calciatore del Napoli e collaboratore di Maurizio Sarri al Chelsea, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera. “Un po’ sono dispiaciuto per Sarri e il suo gruppo: ci ho lavorato un anno al Chelsea ed è stato molto importante per me. Con Maurizio ne avevamo anche parlato: la Juventus è una squadra molto esigente e a volte non è nemmeno sufficiente vincere. Si richiedono tanti requisiti. Pirlo non ha esperienza? Anch’io andai al West Ham senza aver mai allenato e so cosa significa. Stiamo parlando di un campione che aveva una conoscenza superiore del gioco”.
“I due mestieri però sono diversi? Certo, il ruolo dell’allenatore richiede un talento diverso. E Pirlo avrà bisogno dello staff: il preparatore Bertelli sarà un valore aggiunto in assoluto e anche Tudor sarà importante. Andrea dovrà crescere in fretta: sceglierlo è stato molto coraggioso e può diventare una mossa geniale. Per Sarri i gol subiti in più però hanno pesato? Non è vero che Sarri non difendeva, anzi tutto il suo lavoro parte da lì. Però è un modo diverso di difendere, in una zona del campo molto più avanzata. È un’evoluzione necessaria: guardate il Bayern dove fa pressione, sull’1-0 all’85’ in finale di Champions, rischiando qualcosa. Ai nostalgici può non piacere, ma il calcio va avanti. Una A più aperta? Sì, l’Inter sta lavorando molto bene, il Milan può dare fastidio a tutti. Napoli, Roma e Lazio sono competitive. Peccato per l’incidente a Zaniolo: si perde un protagonista”.
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