Champions League a rischio per il Napoli: il San Paolo non rispetta le norme imposte dall’UEFA. A confermalo è La Gazzetta dello Sport, secondo la quale il problema principale risiede nei sediolini dell’impianto di Fuorigrotta. La non idoneità delle sedute, oltre alle gare di Champions rischia di far perdere ai tifosi anche le prime gare casalinghe: i lavori potrebbero richiedere la chiusura di alcune settori anche durante la prossima Serie A.
Il San Paolo non può ospitare la Champions League. Lavori troppo lenti: a rischio anche la Serie A
Dopo il concerto dedicato a Pino Daniele, ora il San Paolo è pronto ad un restyling per la prossima stagione. La lentezza dei lavori, che partiranno solo lunedì, rischia di far perdere ai tifosi la prossima Champions League: secondo l’UEFA i seggiolini non rispettano le norme imposte. Problema ben noto al comune di Napoli, che già nel 2017, aveva promesso la messa a norma dell’impianto entro fine dell’anno stesso.
La mancata messa a norma delle sedute nei tempi stabiliti ora rischia di diventare un problema molto serio per la società azzurra. Infatti, per permettere l’istallazione di 16mila sedute con schienale da 30 cm, i lavori dovrebbe prolungarsi anche durante l’inizio della prossima stagione di Serie A. Questo si tradurrà con la chiusura di parecchi settori dello stadio perché non ancora agibili: un danno immane per i tifosi.
I tempi stringono: se i lavori non terminano in tempo si gioca al Barbera
Lo scarso impegno da parte del comune nella sostituzione delle sedute, obbliga De Laurentiis a cautelarsi. Infatti, nel caso estremo in cui la UEFA decidesse di non concedere altro tempo per la messa a norma del San Paolo, le partite casalinghe dovrebbero giocarsi altrove. Una delle ipotesi è quella di spostarsi in Sicilia: De Laurentiis pare abbia già trovato un accorso con il presidente del Palermo per lo stadio Barbera.
