Nel corso di Campania Sport su Canale 21, Umberto Chiariello si è detto perplesso sul finale del campionato. “Vi voglio raccontare una storia del lontano ‘98-’99. Quel campionato fu ricordato come il disastro del treno dopo Piacenza-Salernitana. Ci furono risultati strani nelle giornate precedenti: il Parma perse in casa con il Piacenza e l’Udinese in casa con il Perugia, ma la Salernitana stava lì e non mollava. Ma all’ultima giornata c’era Perugia-Milan, la squadra di Gaucci perdendo sarebbe retrocessa. Il Piacenza fu salvato dalle precedenti partite e il Perugia fu tenuto in vita dalla vittoria di Udine. Il Perugia doveva lasciare il via libera al Milan per lo scudetto e quindi il Piacenza, forte di un premio a vincere, picchiò a tutto spiano la Salernitana”.
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“Finì 1-1, con l’arbitro Bettin che non diede un rigore alla Salernitana e con i giocatori delle due squadre che si picchiarono a fine partita. Il Perugia diede via libera al Milan che vinse lo scudetto, gli umbri si salvarono e la Salernitana fu la vittima sacrificale e fini in B. Perché vi racconto questo? Perché molto spesso il vaso di coccio viene schiacciato. E’ accaduto qualcosa a Benevento che fa tremare le vene ai polsi agli amanti dell’onestà. Marelli, analista arbitrale, dice che Mazzoleni non poteva intervenire. (…) Se Viola viene colpito e l’arbitro dà il rigore perché poi Mazzoleni lo richiama al VAR? (…) Sapete cosa temo? Tra due domeniche c’è Milan-Cagliari, serve che i sardi siano salvi? E lunedì c’è Pescara-Salernitana e dall’altra parte c’è il Monza di Berlusconi, vogliamo rivedere Piacenza bis? Io le cose ve le dico prima, poi vedete voi se sono vere o false”.